sabato 25 agosto 2018

DALL'ASSOLUTO ALL'UOMO



Dell'Assoluto, dell'Infinito e del Tutto possiamo saper soltanto che Esso è; non possiamo dire nulla che non sia limitazione e quindi, inesattezza.

In Esso ci sono innumerevoli universi  e in ciascun universo, infiniti sistemi solari. Ogni sistema solare è l'espressione di un possente Essere (Colui che chiamiamo il Logos, il Verbo di Dio, la Divinità Solare), il quale è per il suo sistema tutto ciò che l'uomo intende con la parola Dio. 

Egli pervade il Suo sistema e non v'è nulla in esso che non sia in lui; il sistema è la sua manifestazione in quella materia che noi siamo in grado di vedere; pure lui esiste al di sopra e al di fuori di questa manifestazione e vive la Sua magnifica vita in mezzo ai Suoi Pari com'è detto in una scrittura orientale:

<<Con una parte di Me stesso avendo pervaso tutto l'Universo, Io dimoro>>.

Della Sua vita superiore non possiamo saper nulla. Del frammento della Sua vita che dà energia al Suo sistema, possiamo saper qualcosa ai livelli inferiori della Sua manifestazione. Non c'è dato di vederlo ma possiamo veder operare il Suo potere. Nessuno che sia chiaroveggente può essere ateo; le prove dell'esistenza di Dio sono troppo evidenti e s'impongono.

Dal proprio Essere Egli ha chiamato all'esistenza questo stupendo sistema, noi che ci troviamo entro di lui siamo frammenti evolventi della Sua vita, scintille del Suo fuoco divino, da Lui siamo venuti, in Lui tutti ritorneremo.

Molti hanno domandato perché Egli abbia fatto ciò, perché abbia emanato da Se stesso questo sistema, perché ci abbia mandato fuori ad affrontare le tempeste della vita. Non lo possiamo sapere, né la domanda è pratica; siamo qui e dobbiamo fare del nostro meglio. Tuttavia, molti filosofi hanno indagato su questo punto e sono state formulate molte ipotesi. La più bella di cui sono a conoscenza è di un filosofo Gnostico.
<<Dio è Amore, ma l'amore non può essere perfetto se non ha su chi profondersi e da chi essere riamato. Egli emise parte di Sé nella materia e limitò la propria gloria, affinché per mezzo di questo lento e naturale processo d'evoluzione, noi venissimo all'esistenza e a nostra volta, secondo la Sua volontà, dobbiamo evolvere fino a raggiungere il Suo livello, allora lo stesso Amore di Dio diverrà più perfetto, perché sarà profuso sopra i Suoi figli che lo comprenderanno pienamente, così il Suo grande schema sarà effettuato e la Sua volontà sarà fatta>>.

A quale stupenda altezza dimori la Sua coscienza non si sa; né possiamo conoscerne la vera natura. Nel momento in cui Egli discende alla nostra portata, la Sua manifestazione è sempre triplice, anche le religioni lo hanno raffigurato come una Trinità. Tre e pure fondamentalmente Uno; tre persone ma un Dio solo, manifestante in tre aspetti. Tre per noi che lo osserviamo dal basso, perché le loro funzioni sono differenti; una per Lui, perché Egli le conosce come facce di Se stesso.

Tutti e tre questi aspetti hanno da fare con l'evoluzione del sistema solare e con quella dell'uomo. Quest'evoluzione è la Sua volontà, il Suo metodo e il Suo piano.

Sotto al Logos solare vi sono sette Ministri, chiamati talvolta Spiriti Planetari. Adoperando un'analogia tratta dalla fisiologia del nostro corpo, i ministri stanno al Logos come i gangli o centri nervosi al cervello. Ogni evoluzione emanata da Lui, attraversa l'uno o l'altro di tali Spiriti Planetari.

Più in basso, vi sono molti ordini di Esseri spirituali chiamati Angeli o Deva. Non conosciamo tutte le funzioni che compiono nelle diverse parti di questo schema meraviglioso ma crediamo che alcune siano connesse alla costruzione del sistema e allo svolgersi della sua vita. Nel nostro mondo esiste un Grande Essere che rappresenta la Deità Solare e che ha assunto dominio su tutta l'evoluzione di questo pianeta. Possiamo raffigurarlo come il vero Re di questo mondo e sotto di Lui, vi sono Ministri incaricati di divisioni diverse. una di queste divisioni riguarda l'evoluzione delle diverse razze umane e ciascuna di queste ha un Capo che le fonda che le differenzia dalle altre e ne vigila lo sviluppo. Un'altra divisione, è quella della religione e dell'educazione; da questa sono venuti tutti i più grandi istruttori della storia e sono state emanate tutte le religioni. Il Grande Essere a capo di tale divisione o viene Lui stesso o manda uno dei Suoi discepoli a fondare una nuova religione quando ne vede il bisogno.

Le religioni, al momento della loro prima presentazione al mondo, hanno un'esposizione che nei punti fondamentali è sempre stata la stessa, poiché l'Istruttore è sempre un inviato della Grande Fratellanza degli Adepti. L'insegnamento nei punti più essenziali, nei suoi principi etici e morali, è sempre identico.

Vi è nel  mondo un insieme di Verità che sta alla base delle religioni e che rappresenta i fatti naturali, per quanto questi sono ancora sconosciuti all'uomo. A causa dell'ignoranza, la gente discute sulla questione dell'esistenza di Dio, sulla sopravvivenza alla morte, sulla possibilità di un determinato progresso e sulle relazioni dell'uomo con l'universo. Queste questioni, sono sempre presenti alla mente dell'uomo non appena l'intelligenza si sveglia e sembrano non aver risposta, al contrario, le risposte sono alla portata di chi voglia fare lo sforzo per trovarle.

Nei primi stadi dello sviluppo dell'umanità, i Grandi Funzionari della Gerarchia sono venuti da fuori, da altre parti più evolute del sistema. loro resteranno fino a quando gli uomini raggiungeranno il livello necessario di potere e saggezza per poterli sostituire. Per essere capace di tale ufficio, un uomo deve elevarsi ad un livello molto alto e diventare ciò che si chiama un Adepto - un essere che in bontà, in potere e in sapienza torreggia sul resto dell'umanità. Avendo raggiunto la vetta dell'ordinaria evoluzione umana, Egli ha compiuto ciò che il piano del Logos gli aveva assegnato per questa età o dispensazione.

Molti uomini hanno raggiunto il livello di Adepto - uomini che appartengono a tutte le principali nazioni del mondo - anime rare che con indomito coraggio hanno preso d'assalto la fortezza della natura, rendendosi padroni dei suoi più intimi segreti guadagnando il diritto di chiamarsi Adepti. Tra Loro vi sono molti gradi e molte linee di attività. Alcuni rimangono in contatto con la terra per far parte della Gerarchia, alla quale è affidata l'aaministrazione del nostro mondo e l'evoluzione spirituale dell'umanità.

Questa Gerarchia, è chiamata la Grande Fratellanza Bianca. Non formano una comunità ma ciascuno si ritrae in disparte dal mondo, restando però in costante comunicazione con gli altri e con il Capo. Alcuni, pochi di questi Grandi Adepti, sono disposti ad accogliere come discepolo chi è risoluto a dedicarsi completamente al servizio dell'umanità. Questi sono chiamati Maestri.

Uno di questi discepoli fu Elena Petrovna Blavatsky - grand'anima che fu inviata a riportare al mondo la conoscenza delle antiche verità. Insieme al Colonnello Enrico Steel Olcott fondò la Società Teosofica per la diffusione della conoscenza che doveva impartire. Fra quelli che vennero in contatto con Lei in quei primi tempi, fu il sig. A.P. Sinnett, l'editore del "Pioneer" che si rese subito conto della grandezza e dell'importanza dell'insegnamento. Sebbene Elena Blavatsky avesse già scritto "Iside Svelata", tale opera aveva attratto poca attenzione e fu il sig. Sinnett che per primo, ne rese l'insegnamento accessibile ai lettori occidentali con i suoi due libri "Il Mondo Occulto" e "Il Buddismo Esoterico".

Per mezzo di queste opere io stesso venni a conoscere, prima l'autore e poi Blavatsky stessa; da entrambi imparai molto. Quando domandai a Madame Blavatsky in qual modo si potesse apprendere di più e fare dei progressi lungo il Sentiero da Lei indicato, affermò che vi era anche per gli altri studiosi, come vi era stato per lei, la possibilità di essere accolti come discepoli dai Grandi Maestri: e che l'unico modo per guadagnarsi tale privilegio era di mostrarsene degno con il lavoro zelante e altruistico. Mi assicurò che per raggiungere tal meta bisognava essere assolutamente saldo nella propria risoluzione, che nessuno poteva sperare di riuscire se cercava di servire allo stesso tempo Dio e Mammone. Uno di questi Maestri aveva detto:
<<Per riuscire, il discepolo deve lasciare il proprio mondo e venire nel nostro>>.

Ciò significava porre fine di far parte della maggioranza che vive per le ricchezze e il potere, dedicandosi disinteressatamente al bene del mondo. Madame Blavatsky ci avvertì chiaramente che la via da percorrere era difficile, che saremmo stati fraintesi e diffamati, che l'unica nostra prospettiva era quella del più duro lavoro e che sebbene il risultato fosse sicuro, nessuno poteva predire quanto tempo ci volesse per raggiungerlo. Alcuni di noi accettarono con gioia e non hanno mai rimpianto neanche per un momento la soluzione presa.

Dopo alcuni anni di lavoro, ebbi il privilegio di venire in contatto con questi Grandi Maestri della Sapienza; da Loro imparai molte cose - fra le altre il modo di verificare per conto mio, di prima mano, la maggior parte degli insegnamenti che avevano dato. Su questi argomenti io scrivo ciò che so e ciò che io stesso ho veduto. Alcune cose menzionate negli insegnamenti, richiedono per essere verificate, poteri molto superiori a quelli da me acquisiti finora. Di esse posso dire soltanto che sono coerenti con ciò che conosco e in molti casi necessari come ipotesi per spiegare ciò che ho visto. Esse mi pervennero insieme al resto del sistema Teosofico, con l'autorità di questi possenti Istruttori. Poi ho imparato a esaminare da solo la maggior parte di quanto mi fu detto ed ho constatato che le informazioni avute erano esatte in ogni particolare.

La meta che ogni fervido studioso di Teosofia si propone, è essere accettato come discepolo da uno dei Maestri della Sapienza, ciò implica uno sforzo risoluto. Vi sono sempre stati degli uomini pronti a compiere questo sforzo, quindi vi sono sempre stati uomini che sapevano. La conoscenza è così trascendentale che quando uno l'afferra, diventa più che uomo e passa oltre la nostra visione.

Vi sono diversi stadi nell'acquisto di questa conoscenza e noi possiamo imparare molto, se vogliamo, da coloro che si trovano tuttora in via di apprendere. Gli esseri umani sono su differenti gradini della scala dell'evoluzione, possiamo guardare indietro e vedere sotto a noi i gradini che abbiamo già sorpassato e anche, volgere lo sguardo in alto e vedere quelli che non abbiamo ancora raggiunto. Appunto perché vediamo degli uomini su ciascun gradino di questa scala, sappiamo che l'ascesa a quella gloria è possibile. Coloro che stanno sopra di noi, tanto in alto che ci appaiono come divinità, ci affermano che si trovavano dove noi ci troviamo ora e ci indicano i passi da compiere se vogliamo raggiungerli.

Fonte: "Manuale di Teosofia" C.W. Leadbeater









Le Lettere di "K. H." a C. W. Leadbeater Le Lettere di "K. H." a C. W. Leadbeater
Con la riproduzione degli Scritti Originali del Maestro "K.H" e di H.P. Blavatsky
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