venerdì 8 settembre 2017

Origine del Tarocco-1

Tarocchi Universali MarsigliesiVoto medio su 1 recensioni: Da non perdere

          
           


        I Tarocchi, con i loro enigmatici Arcani Maggiori(Trionfi) sono la rappresentazione più affascinante del gioco col destino.
Alcuni autori fanno risalire la loro origine a 35 secoli a.C., altri a 16 secoli d.C., ma tra una data e l'altra tutte le opinioni sono accettabili.
Il luogo di origine, viene situato in Cina, Grecia, Egitto, Italia ed addirittura nella misteriosa Atlantide.
In Italia i Tarocchi arrivano a Ferrara verso la fine del 1300, con gli Estensi che verso il 1400 ed il 1500 portano la città ad essere un dei massimi centri europei del Rinascimento.
Proprio gli Estensi, imparentati con gli Sforza ed i Visconti di Milano, oltre che con gli Asburgo e gli Orléans, amano oltre all'arte i giochi, e di conseguenza, sia la corte, sia la città sono piene di maghi, indovini ed astrologi, tanto che anche il Papa si vede costretto ad inviare un messo per accertare gli eventi.
I Tarocchi di Ferrara e di Milano inizialmente sono solo dei semplici giochi di carte, con delle regole molto simili a quelle della briscola e del tresette.
Invece i valori nel Tarocco con il tempo hanno assunto una vera e propria sequenza che varia da regione a regione, tra cui, il Tarocco del Mantegna, le Minchiate a Firenze, il Tarocco lombardo o veneziano, i Tarocchi dei Visconti ed il Tarocchino a Bologna.
Nel 1442 nel Registro dei Mandati del ducato estense è documentato l'acquisto di carte da trionphi per i cavalieri.
Nel 1456 nel "De Multipliciti Ludo", il giurista ferrarese Ugo Trotti qualifica i Trionfi come gioco di puro ingegno, mentre un anonimo incisore ferrarese realizza un mazzo di 50 carte passate alla storia come i Tarocchi del Mantegna.
Nel 1521 Pietro Aretino scrive le "Pasquinate", una raccolta di sonetti in cui i cardinali riuniti in Conclave per l'elezione di Adriano VI, vengono ironicamente designati con il nome di ciascun Trionfo.
Paolo Giovio utilizzerà lo stesso motivo satirico per deridere i prelati che parteciparono al lungo Conclave seguito alla morte di Paolo III trent'anni dopo.
I Tarocchi arrivarono dall' Italia, in Francia,  attraverso la Svizzera, così il Tarocco Marsigliese, che è il più comune, è quasi sicuramente il rifacimento di un arcaico modello di Bologna o di Ferrara.
Dalla seconda metà del XVI secolo i Tarocchi diventano popolari e si diffondono in tutta Europa, grazie appunto alla Francia.
Nel 1660 gli incisori parigini Vieville e Noblet stampano il Tarocco di Marsiglia.
Nel 1781 Antoine Court de Gébelin afferma per primo l'origine egiziana dei Tarocchi Marsigliesi, ma ciò era pura immaginazione dato che si conosceva ancora ben poco dell'Egitto, anche se Gretth Knight riporta che Faulconnier scrive nel suo libro "Le 21 lame ermetiche del Tarocco divinatorio" (1886) di aver trovato le tracce della loro origine proprio su dei monumenti egizi.
Nel 1784 Jean-François Alliette, soprannominato Etteila, pubblica il libro "Manière de se recréer avec on jeu de cartes nommée tarot", nel quale ridisegna le figure dei Tarocchi abbracciando la teoria di Court de Gébelin.
Nel 1856 Eliphas Levi stampa il "Dogme et Rituel de la Haute Magie affermando che queste figure possono essere modificate apportandovi i dogmi esoterici che collegano tutte le dottrine metafisiche sia orientali che occidentali.
Proprio Levi ci apre un intero universo, misterioso, magico ed inquietante dell'interpretazione del Tarocco.
I Tarocchi
Contiene le carte degli arcani maggiori
Voto medio su 13 recensioni: Da non perdere









Fonti: "Guida pratica all'uso dei Tarocchi", Fernanda Nosenzo Spagnolo




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