giovedì 21 novembre 2019

IL MESE DELLO SCORPIONE

L’OTTAVA FATICA


“LA DISTRUZIONE DELL’IDRA DI LERNA”


Scorpione  –  23 Ottobre – 22 Novembre

AFORISMA


Conosco la polvere della battaglia e il clamore delle armi.
Ogni giorno mi cimento nella lotta, soffrendo e sanguinando per ogni singola prova.
Perdo, vinco, mai mi arrendo.
Non mi basta vincere una battaglia, anelo alla vittoria finale. Cerco il trionfo.
Io sono l’alchimista che muta lo sterco in oro.
Le scorie di me stesso le trasformo in fermento di vita.
Mille volte muoio e altrettante rinasco vittorioso e trionfante.

MOTTO DELLO SCORPIONE


“Sono il guerriero e dalla battaglia esco trionfante”.

Tutta l’Umanità è alle prese con la prova dello Scorpione.

Perché? Per il semplice fatto che tutti noi dobbiamo affrontare ogni giorno temi come il sesso, la ricerca del benessere materiale, il denaro e la finanza, la paura, l’odio, il desiderio di potere, l’orgoglio, l’illusione di essere separati dagli altri, la crudeltà.

Queste sono esattamente le prove che oggi come esseri umani ci troviamo a dover affrontare, il mondo ne è pieno e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

Per affrontare e vincere questi aspetti della natura umana inferiore dobbiamo diventare dei guerrieri, che lottano impavidi contro le tendenze della parte istintuale ed emotiva della nostra natura.

Il male si sconfigge partendo da noi stessi perché le radici sono dentro di noi e non possiamo illuderci che esistano scorciatoie per la vittoria su queste tendenze.

Ovviamente in questo caso si tratta di una lotta interiore, ma per questo non dobbiamo sottovalutarla, perché millenni di desiderio ci hanno condotti al punto in cui siamo.

Scorpione ci invita a combattere e ci mostra come fare: uccidere l’idra, cioè il piccolo sé, con coraggio, la cui radice è cor – cordis, cuore, e difatti di un eroe si dice che ha “un cuor di leone”, con umiltà poiché l’eroe sa che “in basso non ci sono soluzioni, in Alto non ci sono problemi”, e quindi si inginocchia davanti al Sé Superiore e alla Sua Luce salvifica.

La prova dello Scorpione ci assicura che se sradichiamo le radici del male con coraggio e umiltà possiamo vincere e uscire dalla battaglia vittoriosi.

IL MITO


Il Maestro chiamò Ercole e gli disse:

“Dovrai oltrepassare l’ottava Porta, ma prima dovrai liberare la palude di Lerna da una  mostruosa Idra a 9 teste che da molto tempo sta seminando intorno a sé desolazione, fetore e morte.
Sappi che nell’antica Argo, a seguito di una grande siccità, la ninfa  Amimone, con l’aiuto di Nettuno, fece sgorgare dalla roccia tre ruscelli limpidissimi, ma subito arrivò in quei luoghi  una mostruosa Idra che  stabilì la sua dimora nella  malsana palude di Lerna creando il panico in tutta la campagna circostante.
La ripugnante Idra ha 9 teste, di cui una è immortale.
Preparati a combattere il mostro, ma tieni presente che i mezzi comuni non ti serviranno. Appena distruggerai una delle 9  teste, subito al suo posto ne appariranno altre due.
Un solo consiglio posso darti: -NOI CI ELEVIAMO INGINOCCHIANDOCI, CONQUISTIAMO ARRENDENDOCI, GUADAGNAMO DONANDO-
Ora va e combatti l’Idra. “

Ercole partì fiducioso ma quando fu nei pressi della palude di Lerna fu assalito da un fetore così orrendo da esserne quasi sopraffatto. Le sabbie mobili rischiavano di inghiottirlo ad ogni passo.
Finalmente scovò la tana dell’Idra, un antro completamente buio, ma la bestia non si lasciava  vedere. Ercole allora immerse alcune frecce nella pece bollente e cominciò a scagliarle nell’apertura della caverna.
L’Idra inferocita si slanciò contro Ercole il quale, con un colpo potente, le staccò di netto una delle teste.  La testa rotolò nel pantano ma al suo posto ne apparvero immediatamente altre due. Ercole  allora attaccò il mostro con rinnovato vigore, ma ad ogni suo assalto esso diveniva sempre più forte.
Mentre stava per scoraggiarsi, si ricordò all’improvviso del consiglio del Maestro: “NOI CI ELEVIAMO INGINOCCHIANDOCI, CONQUISTIAMO ARRENDENDOCI, GUADAGNAMO DONANDO”.
Subito Ercole gettò lontano la clava, si inginocchiò, afferrò l’Idra con le mani nude e la sollevò in alto. L’Idra, sospesa nell’aria, cominciò a perdere forza e man mano che l’aria e la luce la purificavano, perdeva potere e si afflosciava, fin che smise del tutto di dimenarsi e cadde avvizzita. Ercole allora si accorse della testa immortale, la staccò e la seppellì sotto una roccia. Poi tornò dal Maestro, il quale gli disse: “la vittoria è completa. La luce dell’ottava Porta si è fusa con la tua”.

IL SEGNO – INSEGNAMENTI


Lo Scorpione è il segno del conflitto e della prova, il punto di svolta sia nell’individuo sia nell’umanità che prelude alla morte della personalità per il trionfo dell’anima.
Il suo motto esoterico è: “Sono il guerriero e dalla battaglia emergo trionfante”. Il suo reggitore sia esoterico che essoterico è Marte, il pianeta della lotta.
Che cosa ci insegna il mito?
Ercole deve cercare l’Idra dalle 9 teste in un pantano putrido e fetido.  Per combatterla e vincerla deve innanzitutto trovarla e snidarla, e la trova in  una caverna melmosa e completamente buia.
Questo avvenimento è la rappresentazione della nostra mente concreta e non illuminata  che ha stabilito la sua dimora nelle profondità sotterranee ed oscure del subcosciente. Non è facile scoprirne l’esistenza e passa molto tempo prima che ci accorgiamo che stiamo nutrendo una così feroce e pericolosa creatura.
L’Idra rappresenta la potenza dei desideri della nostra natura più bassa e tutti i nostri impulsi egoistici: ogni qualvolta riusciamo ad estirpare uno di  questi desideri o di questi impulsi, altri ne prendono subito il posto.

Ercole fa essenzialmente tre cose: usa il DISCERNIMENTO e la DISCRIMINAZIONE necessari per riconoscere l’esistenza dell’Idra, cioè  dei nostri istinti più bassi; usa la PAZIENZA per  cercare e scoprire la sua tana; usa L’UMILTA’ per portare in superficie i frammenti melmosi del subcosciente e per esporli alla luce della saggezza.
Fin che Ercole combatte l’Idra nelle sabbie mobili e nel fango, cioè nel suo stesso regno, è incapace di vincerla ed è lei ad avere il sopravvento.
Cosa significa questo?
Significa che per avere risposta a molti nostri problemi e conflitti e per poter riconoscere, vincere e superare gli istinti della nostra natura più bassa, dobbiamo innanzitutto cambiare la nostra focalizzazione e la nostra prospettiva. Il riconoscimento e il superamento degli stessi non potrà avvenire nel fango dell’inconscio e della mente concreta dove sono annidati, ma in una dimensione superiore, nel punto più alto del nostro pensiero intuitivo, nella luce della saggezza e quindi dell’anima.
Una delle teste dell’Idra è immortale: questo ci dice che ogni difficoltà, ogni negatività, ogni basso desiderio, per quanto ci possano apparire gravi, contengono un gioiello di grande valore che vale la pena scoprire.
La testa immortale viene sepolta sotto una roccia. Possiamo ricavarne il concetto che l’energia che ha creato il problema continua a rimanere viva, ma deve essere purificata e riorientata sotto la roccia della VOLONTA’. In questo modo l’energia che prima ci imprigionava  diventerà una fonte generatrice di potere.

Le 9 teste dell’Idra rappresentano i  principali problemi che ci assillano quando ci impegnamo a raggiungere l’autodominio e a diventare “ anima”.
Le prime tre teste simboleggiano i desideri associati al sesso, al benessere e al denaro.
Le tre teste centrali  simboleggiano la paura, l’odio e il desiderio di potere. Le ultime tre simboleggiano l’orgoglio, la separatività e la crudeltà.
A tutt’oggi l’uomo non ha ancora trovato una soluzione equilibrata a queste passioni.
Il sesso viene  spesso o inibito o esercitato incondizionatamente anziché essere visto come un’energia da trasmutare in sforzo creativo per trovare nuovi equilibri di vita e nuove potenzialità di espressione.
Anche la tentazione del benessere, del facile denaro e del potere, insieme a odio, paura, crudeltà, orgoglio, sono distorsioni che Ercole ci insegna a trasmutare mediante un processo di purificazione elevando il nostro pensiero fino  alla luce dell’anima per attuarne i propositi.

Dobbiamo perdere di vista la personalità e cominciare a funzionare come ANIME. Non potremo superare la prova dello Scorpione fin che non avremo purificato e coordinato i tre ruscelli, cioè la natura fisica, la natura emotiva e la mente,  facendole funzionare come un’UNITÀ AL SERVIZIO DELL’ANIMA.
In Scorpione dobbiamo dimostrare, non a qualcun altro ma a noi stessi, di aver superato la grande illusione della materia e della forma. La materia e la forma non potranno più aver presa su di noi perché abbiamo compreso che sono semplicemente un canale per la manifestazione divina.

Lo Scorpione è uno dei  segni zodiacali che conosce la morte: è la morte della personalità affinché l’anima possa dominarla ed esprimere la vita divina attraverso di essa.
E’ anche un segno di magìa, che non significa fare cose strane e insolite ma semplicemente esprimere l’anima attraverso l’uso della personalità in ogni pensiero e in ogni gesto della nostra esperienza quotidiana.

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