lunedì 23 luglio 2018

La storia della cartomanzia


Per poter parlare della nascita dei tarocchi  dobbiamo fare riferimento all'astrologia che accosta le proprie fonti storiografiche con l'antropologia culturale e l'archeologia.
Le prime fonti della storia dell'astrologia sono dei reperti della Mesopotamia, gli scritti dell'antica Grecia, del tardo periodo egizio e dell'epoca romana, fino al Medioevo, il Rinascimento ed i secoli successivi fino ai giorni nostri.
Tuttavia per i tarocchi non vale la stessa cosa, infatti la cartomanzia ha un'origine molto esoterica.
Secondo una leggenda sarebbero arrivati alla conoscenza dell'uomo per fornirci una nuova linea di giudizio tramite elementi di vita sconosciuti fino ad allora, sviluppare l'intuizione e la creatività, e dare risposte riguardo il destino.
Alcune leggende fanno risalire i tarocchi ai tempi della preistoria; anche allora è probabile vi fossero dei saggi o dei maghi che si occupavano dell'iniziazione a quest'arte.
Nell'antico mondo ebraico, secondo alcune leggende, ci sarebbero stati degli spostamenti occulti dalla Bibbia alla Thorat sino alla Cabala.
L'alfabeto ebraico corrisponde per numero di significati alle ventidue carte degli Arcani Maggiori; infatti passando all'osservazione delle lettere ebraiche, si può notare che esse mostrano figure che possono essere indicate con significati geometrici.
La Cabala ha un significato simbolico che molti studiosi vedono introdotto in ogni forma umana, nell'architettura, nella musica, nei templi e perfino nelle piramidi.
Quindi secondo questa teoria, esiste un filo conduttore che ci trasporta dalla Cabala ai Tarocchi con una serie d'immagini magiche.
Ad ogni immagine corrisponde un Arcano, quindi come se vi fosse un mistero in se stessa; ma questo mistero ha un significato sacro che è accompagnato da un "potere" misterioso che si riferisce ad una lettera dell'alfabeto ebraico.
Solo in un periodo successivo i ventidue Arcani Maggiori sono stati seguiti dai cinquantasei Arcani Minori, che sono le carte da gioco ed il totale delle settantotto carte hanno preso il nome di Lame o Trionfi.
Eliphas Levi, abate di fede cattolica,famoso occultista il cui vero nome era Alfonso Luigi Constant, ha sempre pensato che in ogni civiltà si sia formato lo stesso ragionamento sacro ed occulto che collega le carte ai vari testi antichi delle grandi dottrine religiose, investendo non solo gli ebrei, ma anche i romani, i greci e gli egizi.
 Individuò nel tarocco la summa carthomantica atta ad interpretare l'enorme chiave di volta del sapere umano che è la Cabala, sistema filosofico, religioso ed occulto.
Un'altra leggenda si ricollega all'interpretazione che nel 1780-81 fece Court de Gébelin, su una probabile origine egizia dei tarocchi.
Sicuramente queste interpretazioni venivano fatte sorgere anche dalle attinenze che i vari riti massonici e le logge dei Franchi Muratori facevano sorgere, ricollegando la conoscenza e l'opera del Grande Architetto con un simbolismo che spesso si riportava all'antico Egitto.
Gébelin affermò che i ventidue Arcani Maggiori erano un misterioso ed arcaico libro che era sfuggito all'incendio e la distruzione della biblioteca di Alessandria.
Egli si convinse che le carte furono poi nei secoli diffuse dalle tribù zingaresche.
Ultima ipotesi sull'origine dei tarocchi, è quella di una diffusione attraverso delle etnie nomadi che non sapevano scrivere; potrebbe essere possibile questa ipotesi visto il fatto che gli zingari abbiano portato il mazzo delle carte in giro per il mondo.
Le antiche tribù zingare potrebbero comunque aver rinvenuto le carte dei tarocchi in un qualsiasi posto ed in una qualsiasi epoca e non necessariamente all'epoca dell'incendio della biblioteca di Alessandria.
Un'ipotesi un po' meno attendibile è quella secondo la quale i tarocchi sarebbero stati inventati ed usati dai Cavalieri dell'Ordine del Tempio di Gerusalemme, che nel 1314 furono dispersi per volontà del Re di Francia in accordo con il Pontefice romano.






I Tarocchi
Il Vangelo Segreto
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