Nei decenni successivi, un gran numero di autori si prodigò nella creazione di nuovi Tarocchi. Fra questi citiamo William Westcott, membro della Societas Rosacruciana in Inghilterra e fondatore dell'Hermetic Order of the Golden Dawn, Paul Christian (pseudonimo di Jean-Baptiste Pitois), Papus (pseudonimo di Gerard-Encausse) membro dell'Ordre cabbalistique de la Rose-Croix e fondatore dell'Ordre Massonique de Martinistes, Aleister Crowley, Arthur Edward Waite, Oswald Wirth.
Ai giorni nostri ci sono ancora Tarocchi disegnati da artisti famosi, i quali, pur ricollegandosi agli antichi mazzi per i colori e le vesti dei personaggi e gli oggetti, si modificano secondo l'ispirazione dell'artista.
Si sovrappongono ai simbolismi tradizionali, i gusti individuali e tutto ciò che l'immaginazione e la fantasia personali possono apportare.
Purtroppo molte verità si sono perse, ed è per questo che da queste raffigurazioni moderne traspare ben poco del rigore esoterico con il quale esse furono create.
Nella numerazione, secondo il vecchio concetto pitagorico, sono rilevabili insegnamenti ermetici profondi che non vengono analizzati come dovrebbero.
Alcuni Tarocchi sono incentrati sul discorso meditativo, altri su quello religioso, altri ancora quello espressamente sessuale, ma resta il fatto che le origini del Tarocco non sono chiare ed il mescolamento dei simboli egizi, ebraici, cabalistici e numerologici, ha avvalorato la tesi di un'origine mitica, gitana ed orientale.
In ogni caso ogni leggenda nasconde un po' di verità.
Resta il fatto che pur risalendo nel tempo non sappiamo se furono i simboli a provocare in seguito l'uso divinatorio dei Tarocchi, oppure se queste carte, create in principio da maghi ed astrologi orientali, diventassero solo in seguito un gioco cosiddetto "cortese" nelle corti rinascimentali.
Oggi sappiamo con certezza che è a partire dal 1700 che s'incomincia a dare un'interpretazione esoterica del Tarocco, facendo risalire la sua origine all'antichità.
Proprio in questo periodo, alcuni studiosi affermarono che i 22 Arcani Maggiori non erano altro che fogli staccati dai Libri di Thot, dio egizio identificato dai greci con Ermete e dai romani con Mercurio, chiamato in alcuni casi col nome di Trismegisto, trevolte grande, che continuò ad essere venerato anche nei secoli successivi la sconfitta del paganesimo e delle eresie.
Possiamo notare il collegamento tra le credenze di Thot ed i Tarocchi, perché gli Arcani sono 22 e, secondo gli egizi, 22 sono le vie che conducono alla perfezione.
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Fonti: "Guida pratica all'uso dei Tarocchi", Fernanda Nosenzo Spagnolo
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